La fondazione del primo periodico che può essere assimilato alla concezione odierna di rivista avvenne quasi contemporaneamente in Francia e in Inghilterra nel 1665. Il primo numero del francese Journal des sçavans (poi Journal des savants) reca la data di lunedì 5 gennaio 1665.
Il primo ad utilizzare questa tecnica a fini commerciali fu nel 1477 il tipografo ed editore britannico William Caxton che per primo intuì il potenziale pubblicitario della stampa in
In Italia due secoli dopo, nella Repubblica di Venezia, si diffuse il volantinaggio e il primo volantino creato pubblicizzava l’acqua della regina d’Ongaria sul Protogiornale Veneto “Perpetuo
Chi non conosce lo Zio Sam? Un volto inquietante, ben definito, due occhi fissi di ghiaccio, la chioma bianca che sbuca da un cilindro a stelle e strisce e quel dito, severo, che punta dritto verso chi l’osserva. Uncle Sam fu disegnato da James Montgomery Flagg più di 100 anni fa, nel periodo in cui gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania entrando nella Prima Guerra Mondiale. Flagg usò sé stesso come modello ma l’idea non fu originale: si ispirò ad una campagna di reclutamento britannica del 1914, in cui Alfred Leete ritraeva Lord Kitchener – nella medesima posa – intento ad esortare i giovani del Regno a combattere per la British Expeditionary Force. Secondo i dati della Biblioteca del Congresso nel corso dell’ultimo anno di guerra il manifesto fu stampato oltre 4 milioni di volte, raggiungendo le 5.300.000 di copie a conflitto concluso. Ma non è finita qui. Nonostante i suoi 101 anni, lo Zio più famoso d’America vive ancora. La sua immagine continua ad essere “presa in prestito” dai grafici contemporanei ed utilizzata frequentemente nei cartelloni pubblicitari. Un messaggio audace che attirò molti giovani ad arruolarsi
Ma per chi vuole saperne di più abbiamo trovato una bella pubblicazione di Quotidiano.net, tutta da leggere e da far leggere dai bambini agli anziani http://ilgiorno.campionatodigiornalismo.it/ilgiorno-archivio-20132014/files/2013/11/2.-La-storia-della-carta-stampata.pdf