Prima del Covid, chi organizzava eventi formativi aveva le sale piene di professionisti del settore, molti dei quali partecipavano principalmente per ottenere i crediti formativi. Qualcuno, durante le lezioni, si distraeva facilmente, magari tirando fuori il tablet o seguendo il telefono.
Il Covid, paradossalmente, è stato una sorta di benedizione sotto un certo aspetto: ha spinto l’adozione massiccia dell’online, permettendo di seguire i corsi comodamente da casa. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale per gli eventi online è presto svanito, con partecipanti che, non essendo visti, hanno iniziato a spegnere lo schermo per fare altro o addirittura seguire due corsi contemporaneamente.
È vero che a volte la formazione può essere noiosa, ma senza aggiornamento si rischia di rimanere indietro. Dopo il Covid, è emerso un fenomeno curioso che tutti noi organizzatori abbiamo notato: agli eventi in presenza, su 100 iscritti ne arrivavano solo 30. E la parte peggiore? Solo il 2% di coloro che non avrebbero partecipato si prendeva la briga di avvisare, lasciando sale vuote e organizzatori frustrati.
Per questo motivo, abbiamo provato con eventi ibridi, ma oggi preferiamo organizzare solo eventi in presenza, perché per come sono strutturati, non avrebbero lo stesso valore online, se non in qualche raro caso con webinar in omaggio.
Non intendo discutere cosa sia meglio, ma è evidente che la presenza fisica ha un valore ineguagliabile. Le fiere stesse sono tornate a essere piene di gente. Quindi?
Un piccolo appello: se vi iscrivete agli eventi, significa che c’è un interesse da parte vostra. Capita un imprevisto? Certo, succede a tutti. Ma per cortesia, informate chi organizza, così che possa adeguarsi.