I bambini, sotto la guida di Ottorino Piccinato, il designer che ha creato la scuola ‘Chi vuol esser visionario’, iniziano il loro workshop per far riflettere i bambini su una visione diversa della loro abitazione, invitandoli a guardare oltre ciò che già conoscono. Grazie alla loro mente ancora libera, si mettono all’opera per esplorare nuove prospettive. Cosa emergerà dai loro disegni? Come sarà il pannello che sarà collocato nell’androne, accanto a tutte le luminarie già installate da tempo? Nel frattempo, i nonni si scambiano opinioni e riflettono su quanto sarebbe bello creare momenti simili anche per loro durante i noiosi pomeriggi trascorsi a guardare la televisione. Una nonna, senza nipotini, li osserva con tenerezza e nostalgia. Non avendo nipotini, si sente isolata. Ma un’altra nonna la nota e la invita a partecipare con loro, condividendo ciò che stanno facendo i bambini. Aiutare le persone sole a sentirsi meno isolate e
condividere momenti di aggregazione è un obiettivo meraviglioso.
Quello che si vuole esprimere con questa storia è un quadro di creatività, collaborazione intergenerazionale e desiderio di condivisione. Ci sono diverse possibilità per immaginare cosa potrebbe emergere dai disegni dei bambini e come il pannello finale potrebbe apparire nell’androne con le luminarie. Ecco alcune idee:
Visioni Diverse della Casa
Integrazione di Tecnologia
Messaggi Positivi
Coinvolgimento dei Nonni:
Momenti di Aggregazione Interessanti
Inclusione della Nonna Solitaria
Rappresentazione Artistica nell’Androne
In definitiva, la bellezza di questa storia sta nella capacità di unire generazioni diverse attraverso l’arte e la creatività. Potrebbe essere una meravigliosa espressione di comunità e condivisione.