Leggendo alcuni articoli ne ho trovato uno del 2014 che ci riporta in modo alla realtà di oggi.
Si chiama “la grande fatica”
“In un mondo percorso dalla disintegrazione, dall’esplosione delle contraddizioni e dall’implosione degenerante del progetto umano, la grande fatica consiste nel ricongiungere ciò che è disperso e nel riappropriarci della storia.
Se questa analisi è corretta, e ci sembra di poterlo dire guardando all’attualità di ciò che accade intorno a noi, il lavoro da fare è enorme e enormemente sfidante.”
Ora se questo era la sensazione di chi ha scritto. Devo dire che l’ho trovato attualissimo oggi: la fatica di tornare velocemente alle vecchie abitudini e di ritrovare ciò che ci faceva sentire “vivi”: gli incontri con amici, le feste di famiglia, e tornare a lavorare insieme, ritrovarsi nei convegni, visitare fiere.
Cosa è cambiato in questo anno durante la pandemia? Sicuramente molte cose, sono emerse paure, stare chiusi in casa ci ha reso più fragili più timorosi, lo smart working, che se ben utilizzato è una risorsa, se visto come unico metodo di lavoro è deprimente perché ci fa chiudere in noi stessi, senza confronto con gli altri. Anche sane liti con i colleghi possono essere utili. E non parliamo poi dei corsi di formazione in aula che la maggior parte tende ad escludere perché “da casa si sta meglio, tranquilli, mentre magari si fanno altre cose” perdendo così la vitalità e lo scambio di opinioni che solo stare con gli altri può dare.
“La ragione senza passione diventa un rito stanco e pericoloso e la passione senza ragione un sogno infantile.
Ci vuole un nuovo abbraccio, lavorando sul senso dell’umano che è naturale strategia creata, non un qualcosa di creato per caso.
Ed è un abbraccio tutto interiore, profondo, di verità che si forma; dobbiamo uscire dalla superficialità del presente, ritrovando una globalità che è tutt’altro che globalizzazione e che ha un disperato bisogno di dialogo, e di progetto”.
Condominio Solutions Eventi continua a realizzare eventi dal vivo, con estensione zoom per le persone lontane dalla sede in cui si svolge l’evento.
