Lei si occupa del progetto quale sarà il futuro
del biogas?
Innanzitutto, occorre sottolineare che quando si parla di Biogas vengono in mente i grandi impianti, gli enormi silo che si possono vedere nei siti che utilizzano questa tecnologia.
Noi, invece, parliamo di Mini Biogas, cioè impianti di ridotte dimensioni che possono essere utilizzati da piccole realtà. Abbiamo, per identificare il sistema, sottolineato due caratteristiche: distribuito e pervasivo.
Si tratta, di fatto, di una Fossa Biologica Intelligente e, in quanto tale, rimane nella proprietà ed ubicata sottoterra.
Quali sono le categorie che sono più idonee
per il suo utilizzo?
Tutte quelle che hanno rifiuti organici da smaltire: dai condomini (umido e reflui), agli ortomercati e supermercati, alle mense, agli agricoltori, agli allevatori, alle case di riposo (pannoloni esausti), e così via.
Il biogas dunque, e il vostro sistema brevettato, vanta un mercato vasto ed eterogeno.
La materia condominiale però, è quella di cui amiamo scrivere quindi, vorremmo approfondire l’impiego del biogas nel mondo condominiale.
Come detto, i condomini smaltiscono in fogna i reflui organici e l’umido attraverso la raccolta differenziata.
Con il nostro sistema vengono intercettati sia i reflui che l’umido: quest’ultimo, infatti, verrà immesso nei canali dei reflui attraverso i trituratori per i lavandini (in normale vendita).
Questo permette di evitare tutta la gestione dell’umido sia da parte del condomino sia da parte della portinaia o dell’addetto.
Alleggerimento del lavoro, meno odore e meno CO2 sono i primi tre vantaggi che derivano dall’impiego del nostro impianto brevettato.
Come funziona tecnicamente l’impianto che
voi proponete.
Lo spieghi semplicemente. Questo impianto funziona attraverso la digestione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno, con l’utilizzo di enzimi, ed al chiuso, quindi senza nessuna esalazione o odori) e produce biogas che, attraverso un cogeneratore, si trasforma in elettricità e calore.
Ci sono anche vantaggi fiscali che derivano dall’impiego della vostra soluzione?
Certo. Si potrà chiedere all’amministrazione comunale la riduzione della TARI dimostrando, appunto, di non smaltire più i reflui e l’umido.
Riassumendo. I vantaggi per il condominio sono diversi, dal punto di vista economico e fiscale alla più facile gestione dei rifiuti strizzando l’occhio all’ambiente.
Ridurre la bolletta energetica…?
Migliorare l’ambiente ed il pianeta…?
L’intervento si ripaga con il solo risparmio…?
Si può fare!!
Esattamente. Il condominio avrebbe quindi il vantaggio non solo di evitare la gestione dell’umido, di ridurre la TARI, di essere “green” abbattendo la CO”, ma di produrre energia elettrica da utilizzare in autoconsumo, con benefici economici in termini di risparmio, appunto, dei costi di energia per tutti i condomini.
Quanto costa un impianto di biogas?
E in quanto tempo e in che modo si
ammortizza?
Occorre prima di tutto dare un’idea del dimensionamento.
Indicativamente, la grandezza di un container (mt. 10 x 10 x 2,5) riguarda condomini da 500 persone (quindi circa 200 famiglie) e produce 10 Kw in continuo che, agli elevati prezzi ai quali è arrivata l’energia elettrica, significano un risparmio dai 30 ai 40 mila euro annui.
A quest’ultimo risparmio vanno aggiunti i minor costi per la TARI ed i reflui (circa 25 mila euro annui), nonché minor altri ricavi per la produzione e vendita di CO2 e di digestato (il “concime” che rimane come scarto della bio-digestione).
A questo dato vanno riparametrati gli altri impianti, cioè se sono 250 persone, l’impianto sarà la metà come dimensione e produrrà 5
kW in continuo anziché 10.
Il costo per un impianto da 10 Kw è pari a 250 mila euro, al quale devono essere decurtati tutti i possibili ECOBONUS (dal 50% se riqualificazione, 110% se fa parte di una ristrutturazione)
C’è da sottolineare che questa spesa può essere facilmente finanziata dalla banca in quanto trattasi di effettivo risparmio di spese condominiali e, in quanto, tale, non presuppone una maggiore uscita di denaro da parte dei condomini.
Se la finanzio, per esempio, in cinque anni, avrò addirittura un risparmio immediato sulle spese condominiali, che magari potrebbe servire per nuovi investimenti lasciati in stand by (per esempio, cambiare l’ascensore).
Come intendete commercializzarlo?
Vorremmo sensibilizzare i vari amministratori di condomino.
Noi di Casabenessere pensiamo che gli amministratori di condominio siano sempre attenti e recettivi alle novità che possano migliorare la salute dei propri condomini e di chi li abita.
Il fatto poi, di risparmiare denaro e soprattutto, di essere protagonisti e innovatori nel mondo del condominio, sarà di certo un valore aggiunto del vostro sistema.
Organizzando dei piccoli seminari e workshop con gli amministratori condominiali per fare in modo che siano loro in prima persona a darne poi comunicazione in sede assembleare, pensiamo sia la soluzione più idonea al fine di poter far conoscere la vostra realtà.
D’altronde, sono gli amministratori di condominio che conoscono i propri condomini, sono gli amministratori di condominio che hanno il diritto e il dovere di valutare per primi le novità che riguardano gli stabili amministrati.
Sono gli amministratori di condominio che hanno la capacità di recepire e approfondire per poi veicolare all’assemblea importanti informazioni come queste che ci avete dato l’opportunità di scrivere.