Oggi dice l’androne non è passato nessuno… meno male perché alla fine diventa anche un po’ faticoso. Ma però è anche noioso, alla fine cosa posso fare per passare il tempo?
E si mette a rileggere la sua prima favola “Storia di un androne triste che a Natale diventò radioso”.
In effetti era molto brutto, sporco, privo di luce; i condomini passavano frettolosamente perché è sempre brutto vedere una cosa brutta.
Vogliamo lasciarcela alle spalle e anziché fare qualcosa per migliorarla preferiamo lasciarla lì com’è e abbandonarla a se stessa.
Ma grazie all’illuminazione di un architetto che passava di lì, e che ha pensato che tutte le cose si possono migliorare e riqualificare collaborando tutti insieme, coinvolgendo tutti e soprattutto con la volontà di cambiare le cose che non ci piacciono, perché tutti insieme si può fare.
“Caro architetto, tutte le volte che ti vedo passare di qui mi si accende il cuore. Mi hai ridato vita, speranza e dignità, e l’androne è diventato un centro di aggregazione. Sei riuscito a renderlo anche agibile per i disabili.”
Era tutto assorto nei suoi pensieri quando passò proprio l’architetto che aveva avuto l’idea e disse all’androne “Cambiare e migliorare è proprio una cosa semplice, ma il percorso va iniziato.” “Anzi ho idee innovative da apportare il prossimo anno: pensavo di creare un autoconsumo collettivo e renderti ancora più efficiente. Cosa ne pensi?” “M’illuminerò di più? Sì, ma facendo pagare meno al condominio.” E se ne andò mangiando una fetta di panettone.
