Smart working e personal branding

ARTICOLO DI GENNARO DEL CORE

Lo smart working è entrato prepotentemente nella nostra vita. Con la pandemia, la casa si è trasformata anche in ufficio, oltre che aula di studio e palestra. Come ha impattato tutto ciò nella promozione del nostro lavoro e quali sono gli accorgimenti da prendere per valorizzare al massimo questa situazione, è un’analisi fondamentale per far prosperare la tua attività.

Non torneremo più indietro, questo è chiaro. Chi pensa che si tornerà all’idea di lavoro del 2019 si sbaglia. L’ufficio è già, in molte realtà grandi e piccole, uno spazio che va oltre le quattro mura fisiche. Pensiamo soprattutto ai grandi centri urbani, dove raggiungere una sede di lavoro comporta anche dispendio di tempo e danaro, tra costi di carburanti e ore nel traffico.

Quindi lo smart working continuerà ad essere parte integrante della nostra attività. Attenzione, intelligente non vuol dire telelavoro. La differenza è sostanziale prima ancora che contrattuale. Il telelavoro prevede un luogo e orari fissi e prestabiliti, significa solo trasferire l’ufficio da un’altra parte. Il lavoro intelligente, invece, prevede una maggiore responsabilità da parte di chi lo fa. Puoi decidere tu orari e collocazioni, l’importante è portare a casa i risultati. Utilizzo questa formula da ben prima della pandemia, da buon freelance digitale. Un’altra sfida che questa condizione comporta è quella di pensare al tuo personal branding in maniera del tutto diversa. Nel racconto quotidiano di ciò che fai entrerà, gioco forza, la tua quotidianità. Anche un ferro da stiro sullo sfondo di una scrivania con tanto di pc e strumentazione da migliaia di euro.

Come ottimizzare la postazione da smart working e valorizzare il proprio personal branding.

Condivido con te quello che faccio io. Ho redatto un piano editoriale in base alla tipologia di persona che voglio raggiungere. La mia buyer persona è un decisore, ha una età predefinita e vive e lavora in un determinato luogo. Devi farti più domande possibili sulla persona che acquisterà i tuoi servizi. Potresti anche partire da chi lo fa già. Fai un’analisi del tuo fatturato, da dove proviene, chi acquista, cosa fa, dove vive, cosa vuole e così via. Quali sono i servizi che proponi e che vengono meglio recepiti dalla tua nicchia. Sappiamo bene che non serve essere una rock star o una influencer da milioni di follower per far prosperare la propria attività, ti bastano mille fan attivi. Con il turn over, prima o poi, tutti acquisteranno qualcosa da te.

Tre cose che puoi gestire in smart working per il tuo personal branding: sito web, pagina Facebook e canale Telegram.

E’ la mia trilogia preferita. Un sito web moderno, quindi con pochi fronzoli, semplice ed intuitivo. Soprattutto, con l’unico elemento che lo renda vivo: un blog. Una sezione notizie che venga aggiornata con una certa regolarità, secondo una strategia stabilita a monte e dedicata sempre alla buyer persona di cui abbiamo parlato prima. Realizzare un sito tanto per averlo e che rimane invariato per anni, semplicemente è inutile. Alla stessa maniera, aprire una pagina Facebook e pubblicare post senza senso, per riempire un buco, oppure sempre e solo promozionali fini a sè stessi (alla storia dell’azienda “leader del mercato” non crede più nessuno) non avrà alcuna efficacia. Oggi hai dei media di proprietà da gestire, una sfida avvincente e molto proficua, se sai come farlo. Infine, il canale Telegram. Lo strumento per avere un contatto diretto con le persone davvero interessate a quello che hai da dire, senza essere disturbate. Infatti, puoi scegliere il canale al posto di un gruppo, evitando così una miriade di messaggi non richiesti e che potrebbero arrecare disturbo agli altri partecipanti.

Tutto questo si può gestire da qualsiasi posto ormai. Ti basta una connessione adeguata e uno o due dispositivi all’altezza. Quello che farà la differenza per il tuo personal branding ai tempi dello smart working sarai tu, i tuoi contenuti e chi si occuperà di redigerli. Il mio ultimo consiglio, infatti, è di non guardare solo il costo o, peggio ancora, non pensare che per occuparsene basti essere giovani.

Contattami se hai bisogno di aiuto.

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