“Questo” è quanto si legge su internet quando si chiede come viene percepito l’amministratore di condominio: l’amministratore di condominio è percepito in maniera negativa.
L’amministratore viene rappresentato spesso come un nemico, come una persona che cercherà di fare sempre i suoi interessi e che non si curerà a sufficienza dei condomini rappresentati.
Perché?
Perché l’amministratore non comunica, non esce dal suo ufficio, non si confronta con altri amministratori e con altri professionisti, sembra quasi volersi nascondere dietro la scusa che è tropo impegnato.
Tutte le persone che lavorano sono impegnate, ma trovano tempo per aprirsi al confronto, se vogliono, offrire un’immagine positiva di sé.
Le competenze e la grinta sono fondamentali, ma non bisogna fare l’errore di trascurare la propria immagine, o peggio ancora, di pensare che non occorra quando si è bravi. Le prime impressioni sono la base della conoscenza. E la conoscenza sociale serve a orientare le relazioni interpersonali ed è rilevante per il giudizio e la reputazione.
L’amministratore oggi deve pensare e agire come un manager.
Oggi a tutti i manager è richiesta una specifica competenza: la comunicazione.
Un manager gestisce relazioni umane!
E le relazioni umane passano attraverso la comunicazione!
E comunicare significa aprirsi ad altri professionisti, ad altri colleghi per trovare insieme soluzioni efficaci per risolvere i problemi che incontrano nello svolgimento della loro professione!
Perché gli amministratori di condominio si trincerano spesso dietro le loro associazioni, che peraltro raggruppano solo una parte degli amministratori sul territorio nazionale?
Secondo i dati Confcommercio su 450000 amministratori, solo 80000 sono iscritti alle associazioni. E gli altri dove sono?
Si sentono sicuri solo nello stesso gregge?
Quali difficoltà incontra l’amministratore che vuole emergere?
La risposta al prossimo articolo