Proprietari, ma non condomini: necessario offrire loro nuovi strumenti e attenzioni – Stefania Benni

La mia riflessione trae spunto da una frase di Plinio il Vecchio che dice che “Casa è dove si trova il cuore” ed aggiungerei che “Casa è il tuo rifugio sicuro”, ma quanto sono sicure le nostre case?

Quanti sono i proprietari di immobili informati e consapevoli circa i numerosi adempienti a cui devono ottemperare per avere impianti sempre adeguati alle normative vigenti?

L’Italia è tra i Paesi con il più alto numero di proprietari della casa in cui vivono con una percentuale che sfiora il 71 % ,pari a quasi 43 milioni di individui, secondo l’ultima indagine realizzata dal Censis ed il 35 % è rappresentato da abitazioni non facenti parte di condomini, un dato di tutto rispetto e spesso poco considerato da operatori del mercato che preferiscono investire nella formazione e aggiornamento rivolto alla senza dubbio più appetibile realtà che ruota intorno al mondo condominiale.

Con particolare riferimento agli ultimi trent’anni gli adempimenti normativi relativi agli immobili sono notevolmente aumentati, come già accennato, e la maggior parte riguardano le unità immobiliari tutte a prescindere che siano ubicate in condominio o indipendenti e, se i proprietari di appartamenti in condominio hanno “come punto di riferimento” l’amministratore, pur se con tutte le disquisizioni del caso che andrebbero argomentate in altro contesto, i proprietari di abitazioni “singole” sono spesso lacunosi nell’acquisizioni di conoscenze normative e tecniche volte alla sicurezza e tutela del proprio bene immobiliare.

Per quale motivo? Ovviamente il tema è interessante ed alcune risposte le possiamo rapidamente trovare in un contesto sociale ed economico dove molti proprietari hanno necessariamente mutato al ribasso il proprio tenore di vita e dove il balzello stucchevole delle “detrazioni edilizie”, soprattutto nell’ultimo triennio, non ha contribuito alla tanto auspicata riqualificazione del patrimonio immobiliare.

Senza voler entrare nel merito del grado di scolarizzazione dei proprietari immobiliari, risulta però evidente una impellente necessità di fornir loro degli strumenti operativi ed informativi di rapida consultazione, invitando le associazioni di categoria a “stimolare le menti” con iniziative più dirette e coinvolgenti e invitando altresì gli operatori del settore a prestare maggiore attenzione nei riguardi di quella che può rappresentare per loro una importante “fetta di mercato”.

(Scritto da Stefania Benni)

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