L’ energia del passato e l’energia del futuro

Tornare la sera nella propria casa, accendere la luce, la Televisione o la radio, mettere sotto carica i nostri dispositivi e magari fare una lavatrice e nei mesi più caldi godere del refrigerio del condizionatore.

Tutto questo ci sembra normale, ci viene naturale pensarlo ma come siamo arrivati ad una vita così comoda? Come vivevano in passato? Come si poteva vivere senza energia elettrica o senza il dolce tepore casalingo donato dai caloriferi o dal più tecnologico riscaldamento a pavimento?

Non ce lo possiamo nemmeno immaginare e non possiamo nemmeno immaginare cosa ci sia dietro un gesto così naturale spontaneo e semplice come quello di schiacciare un tasto per avere la luce in salotto.

Casabenessere vuole dedicare un intero capitolo su questo argomento, dalle origini delle prime fonti di energia come lo è stato il fuoco passando dallo sfruttamento delle materie prime esauribili che hanno causato guerre, ricchezza e povertà, per poi arrivare alle energie rinnovabili emblema della green economy.

Un capitolo per ogni numero, una carrellata di fatti ed eventi storici che ci hanno portati a godere della tecnologia a pieno. Un carosello dei personaggi che hanno contribuito alla nascita, allo sviluppo, al progresso delle fonti energetiche.

Qualcuno diceva che l’energia è l’unica vera moneta universale. Siamo totalmente d’accordo e lo sarete anche voi quando avrete letto quanto vi andremo a presentare in questo e nei futuri numeri.  

Intuizioni, scoperte, fallimenti nel corso dei secoli ci hanno permesso di arrivare alla diffusione mondiale dell’energia elettrica ha permesso un gigantesco balzo in avanti della società umana e di questo ne siamo tutti consapevoli.

Storia dell’energia, da Prometeo alle nuove tecnologie.

Il progresso nella storia dell’uomo e le fonti di energia.

I 4 ELEMENTI NATURALI

  1. Il fuoco

Nel mito greco Prometeo ruba il fuoco a Zeus per donarlo all’umanità. Una fonte di energia infinita che ha permesso all’uomo di evolversi. Costruire utensili, armi, oggetti di valore e persino cuocere la carne. Il fuoco però mette l’uomo davanti ad una scoperta molto più importante del fuoco stesso. L’energia, è l’unica vera moneta universale. Chi è in grado di gestirla diventa ricco, chi la possiede lo è ancor di più. Questo ha portato inevitabilmente a una corsa “all’oro” che ha lasciato dietro di se una scia di guerre, morti e sfruttamenti e persino speculazioni. Da allora ai giorni nostri nulla è cambiato, e lo sappiamo bene.

Cosa rende l’energia una fonte così preziosa:

«Nella scelta delle fonti energetiche ha contato sempre, in primo luogo, la reperibilità», conferma Grazia Pagnotta, docente di Storia dell’ambiente all’Università di Roma Tre «La reperibilità abbassava i costi. Una volta avviato lo sfruttamento di una fonte, si cercava di migliorarne facilità di impiego ed efficienza energetica».

Quali erano in passato le fonti di energia che permettevano all’uomo di progredire dal punto di vista economico, produttivo e nella qualità della vita? « (Risponde Grazia Pagnotta). Alla forza motrice umana e al fuoco, dal VII millennio a.C. si aggiunsero i muscoli degli animali», continua la storica. «L’antichità scoprì l’importanza del moto rotatorio per aiutare lo sforzo dei muscoli e inventò le prime “macchine semplici”. Le due più significative, che permisero di comprendere i principi meccanici e allo stesso tempo di applicarli, furono la ruota del vasaio e la ruota per il trasporto, diffusi dalla Mesopotamia presumibilmente nel 6000 a. C., anche se i resti noti più antichi risalgono al IV millennio a.C.».

I 4 ELEMENTI NATURALI. 

  1. Acqua

Il nostro viaggio riprende dall’antica Roma, II secolo d. C. in Francia, dove la ruota idraulica, (in principio inventata dagli egizi e i Romani la migliorarono), era ampiamente utilizzata nei processi produttivi a livello agricolo e nella fornitura dell’acqua e fu anche impiegato nella pulizia della rete fognaria. I mulini si diffusero veramente dall’Alto Medioevo in poi: fino ad allora, gli schiavi erano stati più convenienti.

  • Vento

Prendete una giornata ventosa, con pochi e semplici passaggi costruite una piccola barchetta di carta e appoggiatela su di una superficie d’acqua. Un gioco da ragazzi anzi da bambini, si divertono come matti. Cosa spinge la barchetta in varie direzioni? La corrente dell’acqua certo, ma forza del vento permette alla barchetta di muoversi piu velocemente di virare e di andare anche controcorrente. Forse è nata proprio così l’intuizione da parte dei greci per sfruttare a pieno il vento per spingere velocemente le proprie navi commerciali e militari. Fu così che agli sfortunati rematori, spesso schiavi, giunse l’aiuto della vela. Ed è grazie alla forza del vento che dobbiamo il successo delle imprese che nel ‘400 ci hanno permesso di conoscere i confini del mondo e nuovi continenti come l’Africa o le Americhe

Qualche nostro antenato, magari nostro parente, nei paesi arabi, ebbe una importante intuizione. E se alla forza dell’acqua che spinge il mulino accoppiassimo la forza del vento?

Nascono così i mulini a vento. Invenzione che permette all’uomo di compiere un passo gigante a livello ingegneristico, produttivo ed economico. I mulini a vento arrivarono in Europa solo nel IX secolo e azionavano macine e pompe idrauliche.

Ora provate a pensare, esiste oggi una fonte di energia che somigli alla tecnologia dei mulini a vento?

 SI! Le pale eoliche, (ne parleremo solo alla fine del nostro viaggio). «La principale differenza tra mulini a vento medievali pale eoliche è che i primi producevano energia meccanica, le seconde producono energia elettrica», precisa Grazia Pagnotta.

Possiamo però trovare un’analogia nella proprietà di queste fonti. Al contrario dei terreni sui quali passavano i fiumi che muovevano i mulini ad acqua, il vento non appartiene a nessuno e quindi nessun paese ad oggi è stato mai invaso perché sul suo suolo passa tanto vento. Nessuno è ancora riuscito ad arricchirsi chiudendo il vento in un grosso recipiente decidendo quando e quanto vento fornire alla pala eolica o al mulino per permetterne il funzionamento, per ora.  

 

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