L’arte e il design come elementi indispensabili per la riqualificazione degli androni è il tema del Fuorisalone proposto da Condominio Solutions, per dare seguito al concorso “La riqualificazione degli androni in condominio”. Del resto l’arte è sempre stata protagonista dell’abbellimento androni e grandi architetti si sono cimentati in passato
Per il Fuorisalone del tema dell’arte e del design che sarà organizzato presso l’associazione culturale Gaudium in Via Binda 40, abbiamo scelto opere di arte, e di design che ci sembravano particolarmente interessanti sia per i piccoli che per i grandi androni, di cui parleremo nei prossimi articoli.
Il noto gallerista Andrea Schubert presenterà le opere di Luiz Antonio Carvalho da Rocha, per tutti Nico Rocha, architetto e scultore.
Due attività queste, che sono frutto di due nature che in lui si fondono dando vita ad un unicum, una sorta di simbiosi dove una disciplina prende dall’altra e da all’altra quanto le serve. Questa natura simbiotica della sua creatività lo distingue da molti altri suoi colleghi che si cimentano su più fronti. Tra questi un precedente illustre, un certo Charles-Édouard Jeanneret-Gris, per tutti Le Corbousier. Proprio quel Le Corbousier che dichiarò il suo fare artistico completamente disgiunto dal suo fare architettonico, ponendo le due discipline in luoghi separati e non comunicanti. In Rocha invece la scultura rappresenta lo spazio; uno spazio circoscritto, in primo luogo, e uno spazio di relazione tra l’osservatore e l’osservato (la scultura) in secondo luogo. Questa particolare sensibilità lo ha portato a produrre in un primo momento leggere strutture antropomorfe in rete metallica. Queste sculture venivano appese ad altezza variabile interagendo con lo spettatore muovendosi al minimo soffio d’aria e creando una doppia interazione legata ai movimenti. Il primo movimento quello dello spettatore nella sala osservando le opere, il secondo movimento quello delle opere appese ad un filo. Lo spazio architettonico compenetra così la natura trasparente dell’opera e vi interagisce modificandola.
Per questa sua caratteristica potrebbe esser accostato a quegli scultori che ad inizio secolo scorso dedicarono molto del loro lavoro in collaborazione con architetti e costruttori nella decorazione di quegli spazi di passaggio nei palazzi della ricca borghesia architettonico-scultorea. Opere in stretta relazione con lo spazio di transito che interagiscono con l’osservatore in forma dinamica e mai statica. Questi androni o atrii erano riccamente impreziositi da sculture che alle volte assumevano dimensioni monumentali. La modernità del dopo guerra e l’urgenza edificatoria per sopperire al bisogno di case ha fatto scemare questa pratica decorativa che, speriamo, venga ripresa al più presto per vedere come i novelli Wildt, Lodi, Martini possano affrontare le linee razionali e scarne che caratterizzano in nostri edifici moderni.
Una visita da non perdere assolutamente per chi è sensibile all’abbellimento dei condomini che amministra, per i condomìni e, ovvio per chi ama l’arte e l’originalità.