Impatto degli affitti brevi sulla sicurezza delle comunità (prima parte)

Gli affitti brevi, in particolare nel settore dei B&B, stanno avendo un forte impatto sul mercato degli affitti in molte città europee.

Il fenomeno ha inizialmente interessato i centri storici e le zone commercialmente più appetibili delle capitali e delle città turistiche per poi estendersi anche a località secondarie e quartieri commercialmente meno interessanti, soprattutto se connotati da un buon livello di connessione tramite trasporto pubblico.

Il diffondersi della pratica degli affitti brevi ha generato come prima conseguenza una scarsità di alloggi disponibili per chi necessita di soluzioni abitative stabili, generando difficoltà per gli studenti fuori sede e le famiglie che cercano soluzioni a medio-lungo termine.

Oltre alle considerazioni sul mercato degli affitti nelle città, il ricambio rapido degli ospiti negli immobili concessi in affitto breve può comportare ricadute in termini di sicurezza, sia per gli affittuari sia per gli altri residenti.

Il primo effetto significativo è l’aumento dell’anonimato tra vicini e, di conseguenza, una maggiore difficoltà nella costruzione di quella rete di relazioni informali di vicinato che quasi sempre caratterizza la vita in condominio.

 L’alto turnover degli ospiti negli affitti brevi contribuisce a un anonimato crescente e compromette la possibilità per i vicini di conoscersi reciprocamente, limitando così la sorveglianza spontanea degli spazi privati e condivisi.

Il residente temporaneo tende prevalentemente ad atteggiamenti di tipo difensivo verso sé stesso e i propri beni piuttosto che al ruolo di controllore dello spazio circostante che invece può caratterizzare i residenti di lunga permanenza.

Il residente temporaneo, nella maggior parte dei casi, è incapace di leggere i segnali, a volte deboli, che l’ambiente a lui sconosciuto trasmette, diminuendo il livello di controllo spontaneo degli spazi pubblici e condivisi, rendendoli più vulnerabili a degrado e microcriminalità.

L’aumento del flusso di persone all’interno del condominio, grazie agli affitti brevi incrementati dalle piattaforme di prenotazione online, può aumentare il rischio di intrusioni, furti, atti di vandalismo, danni alla proprietà comune, comportamenti molesti e aggressioni. Questo sia a causa della minor consapevolezza dell’ambiente da parte degli ospiti temporanei (tra l’altro mediamente meno presenti durante il giorno negli alloggi affittati), sia a causa della potenziale presenza di beni appetibili all’interno degli appartamenti dati in affitto (valuta, apparecchi fotografici, computer e altro). La commissione di questi reati può allarmare gli altri residenti, deteriorando le relazioni e riducendo la qualità della vita all’interno del condominio.

Un secondo elemento di criticità è rappresentato dalla rottura, anche involontaria, dei codici di comportamento condivisi da parte degli ospiti temporanei. Questi ultimi tendono a comportarsi come se fossero in una struttura alberghiera, ignorando le regole della comunità condominiale e causando disagio e conflitti tra i vicini.

Gli ospiti temporanei sono spesso sprovvisti di una conoscenza approfondita delle norme del condominio e possono comportarsi in modo inappropriato o trascurare le norme di sicurezza.

Ad esempio, potrebbero non essere consapevoli delle regole sulla raccolta differenziata dei rifiuti, o non essere propensi a rispettarle; potrebbero non rispettare il silenzio durante le ore notturne; potrebbero lasciare le porte di ingresso del condominio aperte, rendendo difficile il monitoraggio degli accessi da parte dei residenti; potrebbero usare in modo improprio gli spazi comuni (parcheggi, piscine, palestre, ecc.). Inoltre, potrebbero non avere lo stesso grado di cura delle proprietà come i residenti a lungo termine, aumentando così il rischio di danni, disagi o incidenti.

Da ultimo, ma non meno importante, le case concesse in affitto breve possono anche essere utilizzate per attività illegali se non controllate e il cui uso non è regolamentato adeguatamente.

Pertanto, molti condomini hanno adottato regole specifiche per proteggere la sicurezza e la tranquillità dei residenti, garantendo comunque una certa flessibilità ai locatari. In altri casi, al contrario, è stato deciso di vietare completamente gli affitti brevi, fatto questo fonte di frequenti contenziosi a causa di incertezze normative legate alla novità del fenomeno, perlopiù non previsto nei regolamenti condominiali.

Tuttavia, nonostante i potenziali problemi, è importante sottolineare che gli affitti brevi possono anche migliorare la sicurezza condominiale. I proprietari che affittano le loro case possono essere motivati a garantire la sicurezza dei loro ospiti, installando sistemi di sicurezza aggiuntivi e monitorando il loro comportamento.

Molti proprietari sono attenti alla sicurezza e rispettano le regole del condominio per offrire ai loro ospiti un soggiorno tranquillo e sicuro. I proprietari possono, inoltre, essere motivati a mantenere la sicurezza dell’edificio per evitare danni alle proprietà e ricevere valutazioni positive online.

Da qui l’auspicio di un adeguata formazione per i locatori, e gli affittuari, che miri a far comprendere come un comportamento corretto e consapevole può migliorare significativamente il rapporto tra gli ospiti permanenti e quelli temporanei, nell’interesse di tutti.

Molto interessante l’approccio del Neighbourhood Watch del Regno Unito rispetto al problema della sicurezza legato alla pratica degli affitti brevi.

Nel luglio 2021, il Neighbourhood Watch del Regno Unito e Airbnb hanno stipulato una partnership, nell’ambito della UK Trust and Safety Alliance, con la quale Airbnb si impegna ad aprire le sue porte alle comunità aiutando gli ospiti temporanei a “vivere come un residente”, incoraggiandoli a soggiornare in modo responsabile e rispettoso delle comunità in cui vengono ospitati. A questo scopo le parti hanno co-pubblicato una serie di mini-guide.

Una di queste, messa a disposizione degli ospiti, ha il titolo significativo di “Come essere un buon vicino durante il tuo soggiorno”. La guida contiene brevi consigli su come mantenere in sicurezza la casa che li ospita, come parcheggiare in sicurezza, senza disturbare i residenti, e come seguire le regole della casa.

Un’altra mini-guida, dal titolo “Come essere un buon vicino”, incoraggia i proprietari delle case date in affitto a creare una rete con i propri vicini, chiedendo loro di segnalare qualsiasi problema insorga con gli ospiti temporanei e di dare un’occhiata alla casa quando questa non è abitata, applicando la regola del buon vicinato.

La guida suggerisce inoltre di condividere con gli ospiti le norme della casa e del vicinato al fine di garantire loro un soggiorno sicuro.

Siamo consapevoli che accordi come quello tra il Neighbourhood Watch britannico e Airbnb non risolvono il problema della scarsità di alloggi per affitti a medio-lungo termine, a causa del proliferare degli affitti brevi (sicuramente più remunerativi per i proprietari di case). In ogni caso, l’accordo ci sembra un buon esempio di come si possa conciliare il rispetto e la sicurezza delle comunità con l’uso di affittare case per brevi periodi.

Una “buona pratica” che andrebbe sicuramente seguita anche dalle organizzazioni di Controllo di Vicinato degli altri paesi europei.

Umberto Nicolini – Comitato Scientifico EUNWA
Leonardo Campanale – Presidente EUNWA

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