Il caso dell’Union Saint-Gilloise, squadra di un quartiere periferico di Bruxelles, viene descritto da molti commentatori come una favola. Al contrario, guardando quello che è stato realizzato, ci si rende conto di quanto studio e di quanta preparazione ci siano dietro i successi di un team arrivato in prima serie in Belgio e all’esordio in Europa League, ovviamente vincente. E’ l’importanza dei big data, con il metodo Moneyball, sempre più importanti nelle scelte di tutti noi, anche per la costruzione di un’organigramma dello studio professionale.
Alla fine dello scorso campionato belga, nella sorpresa generale, ha concluso in testa alla classifica l’Union Saint-Gilloise, una squadra conosciuta ai più per la caratteristica di avere uno stadio in mezzo ad un bosco. Tuttavia, questa storia non ha per nulla i tratti di una favola, di un miracolo inaspettato perché alla base dei successi ci sono applicazioni, studi e report. Le modalità del campionato belga prevedono i playoff e l’Union ha perso il titolo in favore del Bruges ma questo ha consentito comunque alla squadra di partecipare alla nuova edizione dell’Europa League (esordio vittorioso contro L’Union Berlino).
Cos’è il metodo Moneyball?
Il metodo Moneyball è stato portato alla ribalta dal film “L’arte di vincere” che ha come protagonista Brad Pitt. E’ la storia di un manager di una squadra di baseball che non potendo contare su grandi risorse economiche per allestire il team, si affida alla tecnologia, allo studio delle statistiche, per scegliere i migliori interpreti del gioco. E ovviamente funziona, vince. Un modello matematico-statistico che prende in esame tantissimi dati in maniera automatica e, soprattutto, combinata così da avere report che nessun altro concorrente può avere. Almeno fino a quando non si convertiranno tutti allo studio e ai dati, lasciando stare i “sentito dire” e le “sensazioni a pelle” e, la peggiore di tutte, “Abbiamo sempre fatto così“.
Cosa centrano una squadra di calcio, i big data e uno studio professionale?
Semplice, non puoi più fare a meno di studiare i dati. Non si tratta di fare una statistica delle cause vinte e perse da un avvocato, ad esempio. Tuttavia, si possono studiare i dati dalle visualizzazioni del sito (sul tema marketing e il nuovo Google Analytics ho scritto un articolo) o quelle dei video su Youtube o dei post su Facebook. Ma puoi partire anche dal fatturato, semplicemente. Chi è il tuo cliente tipo? Per cosa ti ingaggia? Quali sviluppi e quali servizi potresti aggiungere per risolvere il suo problema? Approcciare alla ricerca di personale e alla strategia di sviluppo commerciale e comunicativo con i dati anziché con le sensazioni e le esperienze sarà decisivo, anzi lo è già.
Per attrarre lavoro oggi devi saper leggere quei numeri, perché così avrai la strada da seguire. Ricorda l’affermazione di Dewing: “Senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione“.
Contattami per realizzare la tua media company
Photo Sky