L’ingresso di Portik in Estia SpA e il futuro del mondo condominiale
di Isidoro Tricarico
La notizia è passata quasi inosservata ma il 13 febbraio scorso il gruppo spagnolo Portik entra nel capitale di Estia SpA per sostenere la crescita del leader nazionale nella gestione di condomini . Il piano di investimenti è da 20 milioni di euro con l’obiettivo di arrivare a gestire 8 mila condomini fino a fine 2029 . Ma questa operazione, con cifre da capogiro, quali conseguenze porterà al mondo condominiale ?
Il gruppo Portik è leader nella gestione immobiliare in Spagna , Portogallo e Messico e sbarca in Italia per acquisire il 51% di Estia SpA , con la restante quota suddivisa tra gli attuali azionisti, la famiglia Garesio (circa il 44%) ed E.ON Italia , parte del gruppo energetico tedesco, con circa il 5%. Il piano di crescita prevede un investimento complessivo da parte di Portik di circa 20 milioni di euro .
L’obiettivo di Estia per il 2029 è di gestire in Italia circa 8 mila condomini e 200 mila abitazioni attraverso crescita organica e acquisizioni per linee esterne . ( Giuliano Garesio confermato nel ruolo di CEO). Indubbiamente Estia SpA , oggi già la principale società di amministrazione condominiale in Italia , nel 2021 si consolida come primo polo italiano della gestione di condomini e punta a un ambizioso piano di crescita anche attraverso l’acquisizione di realtà imprenditoriali locali, studi di amministratori di condominio e aziende che lavorano nel mondo condominiale .
Giusto ricordare che Estia SpA è già attualmente in gestione oltre mille condomini per 20 mila unità abitative e opera attraverso una rete di cento risorse e uffici tra Torino, Milano, Roma, Udine, Reggio Calabria, Palermo e Catania , offrendo servizi diversificati e professionali tra gestione e consulenza immobiliare , brokeraggio assicurativo , servizi tecnici e intermediazione finanziaria .
il Gruppo Portik , leader nella gestione immobiliare in Spagna con inmho , nel 2024 ha registrato 70 milioni di euro di fatturato , con una crescita del 50% rispetto all’anno precedente. Questa operazione rappresenta un passo strategico per rafforzare l’ espansione internazionale della società, già consolidata nel 2023 con l’acquisizione di Loja do Condominio (LDC) in Portogallo e All In One in Messico . Complessivamente, Portik ha in gestione 18 mila condomini tra Europa e America Latina per oltre 600 mila unità abitative , attraverso una rete di 122 uffici e 2 mila professionisti .
L’acquisizione è stata supportata da KPMG e Ontier per il Gruppo Portik , mentre Estia è stata assistita da Pedersoli Gattai .
Ma alla luce di questi numeri, la domanda che molti amministratori si pongono è: l’amministratore di condominio che fine farà? Sicuramente l’ evoluzione della professione , quella evoluzione mancata che ha già visto penalizzare la categoria che non ha ottenuto ad ottenere un riconoscimento istituzionale , sarà quella di una coagulazione con società molto più importanti e più ricche, che potranno offrire gli stessi servizi ma a costi più bassi .
Questo è già avvenuto nel mondo del commercio quando le grosse catene commerciali hanno aperto grandi supermercati a discapito dei piccoli commercianti , che impotenti davanti a tanta concorrenza, hanno dovuto chiudere i battenti.
Se queste società sono così forti da garantire gli stessi servizi a prezzi molto più bassi per effetto della quantità , tanti studi di amministrazione condominiale saranno costretti a chiudere. La categoria degli amministratori di condominio si trova ancora una volta di fronte a un bivio: professionisti o piccole aziende ?
E questo è quello che agita ormai da anni il mondo condominiale , diviso nelle proprie idee e privo di un progetto comune , dove le maggiori associazioni di categoria si sono affrontate e sfidate senza mai riuscire a ottenere risultati incoraggianti.
Ora tutto quel tempo perso nelle discussioni svanisce in un attimo, con i partner imponenti che acquistano pacchetti di condominio saltando dal plano la posizione dei singoli amministratori e delle relative associazioni .
Lo ha detto chiaramente Giuliano Garesio , fondatore e CEO di Estia :Il nostro obiettivo è quello di sviluppare la nostra leadership nella gestione dei condomini in Italia in un settore dal forte potenziale di crescita che vale intorno all’ 8% del PIL .”
E i condomini che bene faranno? Dove andranno a sfogare tutti i loro problemi personali ? Con chi potrà litigare in assemblea ? E le assemblee dove si faranno? Sicuramente in lussuosi salotti di alberghi cinque stelle dove i costi lieviteranno all’inverosimile.
Si perderà totalmente il contatto umano che già il COVID aveva distrutto e che negli ultimi mesi si stava riprendendo. Da questo momento in poi i condomini sappiano che dovranno attaccarsi ai telefoni per ore e ore e parlare con operatori di call center che in automatico risponderanno ai loro drammi di vita quotidiana .
E i costi condominiali a quanto lieviteranno? Sapranno i condomini che quello che luccica non è tutto oro, ma dietro si nascondono società spietate disponibili solo alla speculazione sui loro interessi?
Lo ha detto chiaramente Garesio :“Oltre allo sviluppo organico, il nostro piano prevede infatti una crescita per linee esterne , attraverso la partecipazione di realtà che voglionono far parte di un gruppo solido e attrezzato, in grado di fornire tutti i supporti necessari per la gestione ordinaria , ma anche di tematiche estremamente tecniche e complesse, come l’ ammodernamento dei condomini e l’ efficientamento energetico richiesti dall’ Unione europea , che richiedono consulenza professionale e competenze specifiche .”
E le associazioni che bene faranno? E i presidenti ? E i corsi ? Il DM 140 ? La Legge 220 ? Tutto ciò che il legislatore ha pensato per il mondo condominiale evaporare in una incandescente nuova era.
Aggiunge Garesio :“Rispetto ad altri paesi europei, come Francia e Spagna , il nostro mercato è ancora molto frammentato , con oltre 250 mila operatori , ed è quindi pronto per un consolidamento basato su un modello di servizio efficiente, trasparente e digitalizzato .”
Ma il legislatore a sua volta è pronto alla svolta? È in grado di calcolare questi effetti sulla popolazione condominiale ? Sono previsti strumenti o argini che possano contenere questa nuova onda? Difficile pensarlo per i motivi di cui sopra (oltre quarant’anni per lanciare una legge della cosiddetta riforma inutile e sballata ).
(Ma nessun problema – ha detto Jorge García Alía (CEO del Gruppo Portik ) :“Come accaduto nella penisola iberica, Estia e l’ Italia hanno un grande potenziale e siamo convinti che, grazie all’esperienza di entrambi, saremo in grado di guidare ulteriormente questa trasformazione , offrendo soluzioni che non solo migliorano la gestione delle comunità , ma superano anche le aspettative dei proprietari e svolgono le porte a nuovi servizi.”
E qui ritornano in auge le associazioni di categoria che, di fronte a questo fenomeno globalizzante , potrebbero lanciare le migliori idee per contenere i danni di una perdita di professionalità e umanità senza precedenti.
Sarà questo il momento in cui il Legislatore , svegliandosi dal suo torpore in materia, potrebbe considerare l’ipotesi di ascoltare tutto quel mondo di associazioni di categoria che il DM 140/2014 ha prodotto per poter giungere ad una decente riforma del condominio .
Solo le associazioni potrebbero incidere sul contenimento di un fenomeno storico che potrebbe portare al confino tutto un mondo che ha vissuto sui pianerottoli , negli androni , negli studi degli amministratori un po’ di tenera e vera vita quotidiana .
Avv. Isidoro Tricarico
Presidente
Centro Studi
OGGICONDOMINIO