Storia di Di Matteo Lignelli
Diversi scienziati stanno mettendo in guardia i governi internazionali a proposito dello sviluppo vertiginoso delle AI, le intelligenze artificiali che ormai hanno iniziato a popolare la nostra esistenza. Non solo attraverso ChatGPT, la più famosa. Il rischio è proprio che la “corsa al ribasso” come la chiamano loro, anziché alzare la qualità possa invece portare le big tech a saltare controlli e trascurare passaggi chiave per la sicurezza delle persone. Insomma, uno sviluppo sfrenato che non fa bene a nessuno, se non ai profitti delle compagnie che stanno investendo miliardi.
Perché temere l’intelligenza artificiale?
Max Tegmark, professore di fisica e ricercatore sull‘intelligenza artificiale al Massachusetts Institute of Technology, ha detto al Guardian che c’è “urgente bisogno di standard di sicurezza” per evitare che “una manciata di società che sviluppano AI mettano a repentaglio il nostro futuro”. In queste giorni, 23 esperti, hanno pubblicato un documento in cui affermano, si legge, che “i governi devono essere autorizzati a fermare lo sviluppo di modelli eccezionalmente potenti, che potrebbero aggirare il controllo umano”. Tra gli autori anche due vincitori del premio ACM Turing, il “premio Nobel per l’informatica”. Vinceranno i profitti, o la sicurezza? Di certo sui programmi AI un po’ di trasparenza in più sarebbe necessaria, su quel che accade nei laboratori dei giganti tech più ricchi al mondo. Anche per questo da tempo gli esperti chiedono una pausa.
Le mie considerazioni
Personalmente ho cominciato a fare uso della famosa chat GPT per la mia attività e la trovo straordinaria: per un lavoro difficile come il mio, dove spiegare quello che faccio non è facile, l’AI mi aiuta molto anzi moltissimo, perché mi aiuta a sviscerare i contenuti più ostici.
Ma attenzione, spesso ricevo mail dove capisco subito che chi le ha scritte ha utilizzato l’intelligenza artificiale, perché iniziano con le parole iniziale utilizzate dalla chat per iniziare un discorso e sono prive di personalizzazione
L’uso dell’intelligenza artificiale deve aiutare non sostituire, deve essere una stampella non la parte principale
Ad esempio mi può aiutare a sistemare una frase contorta, ma poi la forma e il testo devono essere assolutamente miei, tanto che spesso chiedo all’AI di mantenere il mio scritto e correggermelo
Quello di cui mi avvalgo sono invece i punti cruciali sul tema dello sviluppo marketing dove sinceramente lei arriva con una precisa puntualizzazione per me difficile.
Quindi si all’intelligenza artificiale, ma no a farci sostituire per fare meno fatica.