È importante iniziare a lavorare sul concetto di consulente in A.D.R., un concetto che poi si possa esprimere in tutti i settori di interesse a seconda dei ruoli svolti nella società civile.
Pertanto, ritengo che parlare di consulente in A.D.R. possa essere l’inizio di una diffusione del paradigma culturale legato alla Mediazione.
Partiamo? In realtà si è già partiti, ma forse mai come oggi sarebbe bene fare il punto e vedere come si possa rendere istituzionale l’idea che possa esistere un consulente specializzato in A.D.R.
Prima di introdurre i concetti fondamentali relativi al consulente in A.D.R. e alla Mediazione è necessario fare un passo indietro.
La maggior parte delle persone considera il conflitto come una condizione puramente negativa, da evitare assolutamente. Sono veramente pochi i soggetti che riflettono a fondo riguardo la sua natura: un’esperienza quotidiana che genera la possibilità di scoprire nuove opportunità. Tutto ciò è dovuto al fatto che il conflitto riguarda l’incontro tra le differenze di valori, interessi e conoscenze. È possibile dunque che si verifichino dei contrasti causati dalle differenze di idee e di opinione in qualsiasi situazione; tali controversie devono però essere assolutamente affrontate in modo da ristabilire l’equilibrio tra le parti.
Ogni qual volta due o più persone si trovano in una situazione conflittuale è molto difficile che risolvano la questione per conto proprio, senza alcun aiuto esterno. È proprio per questo motivo che è necessario l’intervento di alcune figure esterne per tentare di risolvere la controversia. Un soggetto fondamentale per la gestione di un conflitto è senza dubbio il consulente A.D.R., il quale viene nominato da ognuna delle parti per farsi rappresentare e consigliare. Prima di iniziare la trattativa con l’altra parte in questione è necessario che il consulente comunichi al proprio cliente le informazioni di base, come i costi, la durata e le modalità di svolgimento.
A questo punto entriamo nel merito della mediazione aziendale. Il consulente è dunque tenuto ad informare l’assistito della possibilità di intraprendere una negoziazione coordinata da un mediatore, ovvero una figura imparziale che aiuterà entrambe le parti a raggiungere l’accordo.
Gli strumenti A.D.R. (Alternative Dispute Resolution) rappresentano una serie di procedure di gestione delle controversie, finalizzate alla risoluzione di un conflitto. La metodologia A.D.R. si basa principalmente sulla presenza di un soggetto terzo e imparziale, il cui compito è quello di far emergere le necessità e gli interessi più nascosti delle parti in conflitto; solo in questo modo è possibile raggiungere l’accordo e ristabilire l’equilibrio senza causare ulteriori contrasti.
La risoluzione dei conflitti è un’attività significativa, svolta in prima persona da un mediatore, una figura che si occupa principalmente di mediazione e gestione delle controversie: il mediatore agisce non solo nel campo familiare, commerciale e aziendale, ma anche civile, tributario e finanziario.
Questo articolo si focalizzerà prevalentemente sulla “mediazione aziendale”, ovvero l’insieme di tutte quelle procedure di gestione delle controversie che si possono verificare nell’ambito imprenditoriale. I principali eventi scatenanti possono essere relativi alla discordia tra i dipendenti, alle differenze di vedute strategiche e alla resistenza al cambiamento.
Per un mediatore è fondamentale capire quali elementi hanno generato il conflitto. Infatti, egli è in grado di stabilire quali tecniche utilizzare per la risoluzione solamente dopo aver determinato la tipologia di conflitto. Quando interviene un mediatore aziendale le varie situazioni vengono gestite con molta attenzione e, in particolar modo, tramite mansioni volte al raggiungimento dell’armonia tra le parti in conflitto. In primo luogo è in grado di mitigare tutti quegli stati di tensione che minacciano il clima e la buona riuscita dell’accordo. Inoltre anticipa le possibili problematiche cercando di prevenire i conflitti interni dei soggetti in causa. Per poter mettere in atto le proprie strategie deve saper agire correttamente utilizzando i mezzi che ha a disposizione: l’ascolto attivo e il dialogo sono strumenti significativi per stabilire un dialogo costruttivo, in modo da risolvere, insieme alle parti in conflitto, determinate situazioni. Un altro espediente su cui viene fatto affidamento è l’adozione di un approccio globale al fine da accertare tutti gli aspetti e le cause della controversia aziendale. Il mediatore, inoltre, deve mostrarsi intraprendente e creativo nel risolvere complicate situazioni, cercando di mettere al centro dell’attenzione la persona e non il conflitto in sé. Per poter gestire tali eventi deve possedere delle ottime competenze organizzative, gestionali, professionali e traversali, utilizzando il buon senso e la propria capacità di giudizio.
Il mediatore aziendale è una figura che ha subìto una formazione tale da permettergli di capire quali siano le necessità delle parti in gioco. Prima ancora di risolvere una situazione conflittuale è necessario che capisca i bisogni delle persone in contrasto, per il fatto che ognuno può pensare e intendere qualsiasi concetto in maniera differente. Una parte fondamentale della metodologia di mediazione è sicuramente la cooperazione con la figura del consulente, in modo da velocizzare i tempi e soprattutto da anticipare le richieste da parte dei soggetti in conflitto.
La collaborazione è sicuramente un fattore molto importante. Infatti, se viene ben organizzata con rispetto ed aiuto reciproco, si riducono notevolmente sia i tempi sia i costi della trattativa. Per questo motivo il mediatore, insieme al consulente A.D.R., tenta di trovare delle modalità adatte per la risoluzione del conflitto, cercando di accontentare il più possibile entrambe le parti. Perché ciò avvenga i consulenti, solitamente, informano l’organismo di mediazione delle esigenze dei propri clienti, in modo che i mediatori possano anticipare tali richieste.
Il mediatore aziendale, prima di intraprendere la trattativa, ha la necessità di conoscere più a fondo i soggetti in conflitto. Per poter fare questo egli si avvale di una tecnica molto particolare che riguarda “I colori nel business”, una pratica secondo la quale alcuni colori dominanti simboleggiano degli aspetti caratteriali positivi, ma anche negativi.
Le persone alle quali piace sentirsi protagoniste e al centro del contesto sono rappresentate sicuramente dal colore rosso, colore che appartiene anche ai soggetti molto determinati ed esigenti, ma anche aggressivi verso i propri colleghi.
Il giallo, invece, corrisponde alla convivialità e dell’entusiasmo, ma anche all’eccentricità e al disordine.
Un altro colore rilevante è il blu, poiché rappresenta persone molto precise e razionali, ma sembrano rigide e fredde nei rapporti con colleghi e clienti.
L’ultimo colore fruibile in questa tecnica è il verde, utilizzato per rappresentare soggetti decisamente cooperativi e comprensivi, anche se col tempo si mostrano permalosi e testardi.
Il mediatore, applicando questo schema alle persone coinvolte in un conflitto, è in grado di individuare le loro caratteristiche e ciò gli permette di capire con quale tipo di persone si sta relazionando.
In conclusione, si può constatare che ogni volta che si creano dei presupposti per delle situazioni conflittuali è opportuno fare appello all’intervento di un mediatore. Infatti, mediante il supporto di consulenti in A.D.R., egli si rende disponibile a gestire e risolvere tale controversia. La collaborazione tra le due figure di mediazione e negoziazione è fondamentale: se cooperano in maniera corretta è evidente il risparmio in termini di tempo e denaro. Tuttavia, ciò che è ancor più importante è senza dubbio il fatto che non vengono lesi quei legami che tengono uniti i rapporti dei soggetti in contrasto. Dunque, è proprio grazie alla mediazione che è possibile restare in buoni rapporti con le persone o i colleghi con i quali si era precedentemente entrati in una situazione conflittuale. Si può constatare che la mediazione è una disciplina molto efficace, soprattutto nel campo aziendale, anche per il raggiungimento degli obiettivi che si erano posti i soggetti in conflitto, mediante il raggiungimento di un accordo che vada bene ad entrambi.